Sabato 21 settembre 2019 – ore 9.30-17 @ Teatro Julio Cortàzar

Arte e spazio urbano – l’azione creativa e socio-culturale. Un
confronto aperto in forma di dialogo partecipato tra artisti, curatori,
critici, esperti di rigenerazione urbana, filosofi, antropologi, geografi e
cittadini.
Gli spunti del dialogo saranno punto di partenza del laboratorio partecipativo del pomeriggio, i cui esiti saranno restituiti in un
successivo incontro pubblico.


9.30 – 9.45: apertura e saluti
9.45 – 10.45: Cos’è un territorio? Cosa significa rigenerazione? L’arte in movimento può essere uno degli strumenti della rigenerazione urbana?

Dialogano: Prof. Franco Farinelli, geografo; Prof. Giuseppe Scandurra,
antropologo; Werther Albertazzi, attivatore territoriale; Nicola Marzot (architetto)

10.45 – 11.00 coffee break

11 – 12: I Festival nel tessuto urbano (e non solo)
Dialogano: Natasha CzertokTotem Scene Urbane (Ferrara); Anna
Gesualdi – Altofest
(Napoli); Federica Rocchi – Periferico (Modena); Chiara Tabaroni – S.I.A. (Casalfiumanese)

12 – 13: Esempi di intervento dell’arte sui territori.
perAspera Festival (Bologna) attraverso il videodocumentario di 7-8
chili
per il Mercato Albani;
Vittoria Lombardi (curatrice) e Selene Magnolia (fotografa)
attraverso il reportage da Plovdiv dello spettacolo Domino di Teatro
Nucleo;
Moder attraverso il racconto dei laboratori rap intergenerazionali

ph. Daniele Mantovani

Ore 14 – 17: Azioni della rigenerazione tra realtà e desideri. Laboratorio partecipativo condotto da Werther Albertazzi e Andrea Carnoli di Planimetrie Culturali.
La sessione pomeridiana mette al centro le nuove professioni che fungono da collante tra soggetti e territorio, partecipazione e riutilizzo temporaneo per costruire uno spazio di discussione e rappresentazione delle pratiche e dei significati legati al territorio.
Numero massimo di partecipanti: 20. Iscrizione gratuita.

ph. Daniele Mantovani

In dialogo


Franco Farinelli è un geografo, docente universitario, già presidente dell’Associazione dei geografi italiani. Ha insegnato geografia alle Università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley (UCB) e alla Sorbona di Parigi. È stato inoltre professore ordinario di geografia presso l’Università di Bologna. Tra i suoi libri, Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo (Einaudi, 2003) è un punto di riferimento per la geografia umana di oggi e per la definizione della natura dei principali modelli di descrizione del mondo in nostro possesso.


Giuseppe Scandurra insegna antropologia culturale e della comunicazione presso il dipartimento di studi umanistici dell’Università di Ferrara. È il direttore del Laboratorio di studi urbani dell’università di Ferrara e fa parte del  gruppo di studio transdisciplinare Tracce urbane. L’antropologia urbana è uno dei focus principali della sua ricerca (studio di comunità urbane, comunità di quartiere, comitati ed associazioni territoriali, nascita di sobborghi e di enclave, trasformazioni delle periferie, processi di gentrificazione, suburbanizzazione, zonizzazione, processi di progettazione partecipata, processi di produzione di località; nozione di “spazio pubblico”).


Werther Albertazzi, Presidente e fondatore dell’ Associazione Planimetrie Culturali. Studioso delle politiche di rigenerazione urbana partecipata. Membro del tavolo scientifico del Piano Strategico Metropolitano nel 2012/2013. Sostenitore dell’uso temporaneo di spazi dormienti. Ideatore dei Distretti Popolari Evoluti sviluppati con Accademia delle Belle Arti di Bologna, DMC e Studio Performa. Consulente di corsi post laurea presso il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia. Membro del tavolo nazionale della rigenerazione proposto da Cittadinanza attiva Onlus.


Nicola Marzot, architetto e docente universitario presso il Dipartimento di Architettura di Ferrara e di Delft, Olanda, svolge attività professionale, didattica e di ricerca sui temi della rigenerazione urbana, cercando di trasformare la crisi in una opportunità di sperimentazione di pratiche innovative e di nuovi mestieri.


Totem Scene Urbane. Nato nel 2013 come Festival di arti performative con la precisa volontà di costruire un momento di alto livello culturale e di confronto artistico nella periferia nord di Ferrara, dopo sei edizioni nel 2019 Totem cambia forma, focalizzandosi sulla necessità di creare un terreno di confronto e sviluppo sul teatro negli spazi aperti in forte connessione col tessuto sociale e la rigenerazione urbana. L’obiettivo è mettere in dialogo persone e associazioni che credono nella capacità della cultura, dell’arte e del pensiero critico di ridisegnare il senso e la forma dei contesti in cui si agisce, strutturando relazioni innovative tra tutte le componenti sociali del tessuto urbano.


Altofest – International Contemporary Live Arts Fest (altofest.net) nasce a Napoli nel 2011 con la direzione artistica di Gesualdi | Trono. Premiato con l’EFFE AWARD 2017 – 18, tra i sei migliori festival d’Europa, il festival conta un’edizione speciale commissionata dalla Fondazione Valletta 2018, inserita tra i progetti di punta del programma culturale di Valletta 2018 European Capital of Culture. È in preparazione l’edizione speciale Altofest Malta-Basilicata, per Matera 2019 Capitale Europea della Cultura.
Gesualdi | Trono dal 2006 al 2014 curano anche l’attività teatrale permanente nel Manicomio Criminale di Aversa, interrotta con la chiusura definitiva della struttura. Dal 2015 ad oggi curano l’attività teatrale presso il carcere di Poggioreale a Napoli. Dal 2015 al 2017 sono tra i registi guida di Arrevuoto, progetto di teatro e pedagogia promosso dal Teatro Mercadante – Teatro Nazionale di Napoli.


Periferico Festival nasce nel 2008 a cura di Amigdala. Si svolge in spazi diversi del tessuto urbano e coinvolge ogni anno artisti provenienti da tutta Europa in attività di rilettura e reinterpretazione dei luoghi in connessione con le persone che li abitano. Nel 2017 Periferico è stato segnalato al Premio Rete Critica: “Per il lavoro puntuale e paziente sul territorio, che intreccia ricerca artistica, ascolto dei luoghi, partecipazione, autonarrazione e riflessione teorica. Creando relazioni con abitanti e risvegliando le identità locali, il festival si apre a una concezione del tutto tridimensionale dell’esperienza artistica e della rigenerazione urbana” (Stratagemmi).
Dal 2008 al 2019 Periferico ha attraversato numerosi spazi, coinvolgendo ogni anno nel suo percorso le comunità che li abitano e inventando sempre nuovi formati in base alla specificità del luogo.


S.I.A – Sottili Innesti Amorevoli nasce come rassegna artistica multidisciplinare tra le colline, nel cuore dell’Appennino, un meraviglioso ponte tra arte e natura, al di fuori degli abituali circuiti. A Ca’ Colmello casa-laboratorio, sede dell’Associazione Baba Jaga, tra pietre antiche del casolare, nell’anfiteatro sotto le stelle, tra terra di calanchi, cielo ed alberi, S.I.A ha trovato un nido per esistere, aprire orizzonti di visione, coltivare un’essenza viva.
S.I.A è un pulsare umano in cui ci si immerge, per un workshop di ricerca o uno spettacolo, e ci si lascia invadere, è uno spazio in cui accade la delicatezza dell’incontro e nel silenzio il respiro trova nuovi percorsi da esplorare. Teatro, danza, arte, fotografia, musica e culture del mondo svelano immaginari da abitare con cura e profondità. Ci si nutre del qui e ora, cucendo mappature di mondi possibili in cui coltivare resistenza poetica.


perAspera dal 2006 opera in sinergia con spazi storici, urbani, spazi dismessi e spazi pubblici di Bologna e della Città Metropolitana, stimolando e mettendo in atto una relazione produttiva tra gli artisti, le architetture e le persone che quei luoghi abitano e attraversano.
La formula inclusiva di perAspera è studiata e articolata per raggiungere con efficacia anche nuovi pubblici potenziali: portando le proposte artistiche nei luoghi in cui le persone si trovano naturalmente (piazze, centri culturali pubblici, spazi aperti, caseggiati etc…), le espone e incuriosisce alla fruizione delle arti contemporanee, principalmente performative. Inoltre, proponendo interventi che chiedono la partecipazione delle persone dei diversi luoghi per essere realizzati, ottiene un coinvolgimento individuale che si estende alle comunità anche attraverso collaborazioni con altre associazioni, soggetti culturali attivi nel contesto, e con le Amministrazioni.


7-8 chili. Per Totem Scene Urbane perAspera sceglie di mostrare un esempio di come l’arte contemporanea possa entrare in relazione con il tessuto urbano e le persone, attraverso il videodocumentario La nuca è un mistero per l’occhio del collettivo multimediale 7-8 chili, prodotto per l’edizione 2018 del Festival. La videoinchiesta si situa nel Mercato Albani di Bologna, emblema di un’area della città – la Bolognina – oggi soggetto e oggetto di un processo di riqualificazione che apre interrogativi e ferite. Prendendo in prestito la citazione di Paul Valéry, 7-8 chili va per strada ad intervistare i passanti: li avvicina e li sottopone a riflessione. Scatena reazioni, cattura sguardi e gesti. Li raccoglie in un videodocumentario intriso di poesia, che rappresenta l’esplorazione di perAspera tramite il linguaggio della videoarte sul Quartiere Navile, scelto come campo di indagine per la sua forza rappresentativa data dall’urgenza dei cambiamenti – endogeni ed esogeni – sui luoghi e ruoli dello stare. Dal suo essere, oggi, frontiera e confine.


Vittoria Lombardi è responsabile di produzione e curatrice freelance per le arti performative, coltivando una forte riflessione sulla libera accessibilità alla cultura e sul carattere inclusivo dell’arte. Attualmente vive a Milano è ideatrice del progetto cultureandprojects e collabora con le compagnie Opera Bianco, Progetto Brockenhaus e con l’artista Tiziana Francesca Vaccaro. E’ curatrice per il programma arti performative del festival diffuso Europe City Milano, ideato da Ass. Civetta in partnership con H+ e l’Ufficio del Parlamento Europeo. Nel 2019 vince Crossing The Sea, progetto di internazionalizzazione dello spettacolo dal vivo tra Italia, Paesi asiatici e del Medio Oriente, iniziando così un percorso di approfondimento nell’ambito della cooperazione culturale. Collabora con diversi giornali e riviste online per la redazione di articoli, reportage, progetti di documentazione.

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Selene Magnolia, fotografa e fotodocumentarista cresciuta sulle Dolomiti italiane e di base a Londra, dove si è formata alla British Academy of Photography e dove lavora sia come freelance che in agenzie. Suoi soggetti di interesse principale sono l’ambiente, l’industria del cibo, l’antropologia e i diritti umani, la politica e gli studi di genere.


Moder, nella vita Lanfranco Vicari, è un punto di riferimento per la scena rap italiana. Una della anime fondatrici de Il Lato oscuro della Costa, comincia la sua carriera con l’EP solista dal titolo i “Diari” nel 2001. Del 2011 è invece il lavoro come solista “Niente da dirti mixtape” con cui gira l’Italia. Un mixtape che apre la strada all’EP “Sottovalutato”, uscito all’inizio del 2013 e che è il primo atto di un progetto di altri ep. Il progetto riunisce artisti underground interessanti che non hanno avuto la visibilità che meritano, sottovalutati appunto. Conduce laboratori intergenerazionali di scrittura rap in tutta Italia.

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